In Francia 25 centesimi a km per chi va al lavoro in bici

Un’indennità di 25 centesimi a chilometro percorso per chi va al lavoro in bicicletta. E’ una delle misure anti-smog annunciate oggi dal ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal, in una trasmissione su France2. Royal ha inoltre spiegato che l’indennità sarà esentasse sia per i dipendenti che per i datori di lavoro. Una fase sperimentale di sei mesi era già stata avviata nel giugno 2014 dall’allora ministro dei Trasporti, Frédéric Cuvillier. Ma – scriveva Le Monde all’epoca – in Belgio, dove la misura è in vigore dal 1997 per 22 centesimi a km, l’iniziativa non ha cambiato le abitudini di trasporto in modo massiccio.

fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/mobilita/2015/09/30/in-francia-25-centesimi-a-km-per-chi-va-al-lavoro-in-bici_1d2cfc67-4855-461e-ab2a-02e8106bff8d.html

Opel Astra e Bmw X1 preparano il debutto

Mancano poco più di tre mesi dall’appuntamento con il Salone internazionale dell’automobile di Francoforte (19-27 settembre), ma la rassegna europea più importante dell’anno insieme a quella Ginevra “scalda” i motori con due importanti debutti annunciati in questi giorni: Bmw X1 atto secondo e la quinta generazione della Opel Astra.
La casa di Monaco ha infatti svelato la seconda generazione del suo crossover compatto che ora è realizzato sulla piattaforma (Ukl – Untere Klasse) che ha debuttato sulla Mini e sulla quale sono basate le recenti della Serie 2 Active Tourer e Gran Tourer. La trazione di base è anteriore. Continua a leggere

Opel Karl, la piccola che sogna da grande

fonteTecnologia, design e prezzo: senza girarci troppo intorno, la Karl – ultima city car di casa Opel presentata ieri Amsterdam – ha tutte le carte in regola per diventare protagonista del mercato delle piccole. La Karl arriva e prende il posto della Agila, auto che nonostante un design discutibile esce dal mercato italiano con 240mila vendite all’attivo. Karl, però, è tutta un’altra storia, e lo si capisce guardandola. Opel la inserisce nel mezzo delle sue compatte: fra la bizzarra Adam e la sempreverde Corsa. Continua a leggere

Ibride, connesse e autonome, così Bosch inventa le auto del futuro

Quanto siamo vicini alle auto con guida autonoma? Se fosse solo una questione di tecnologia, potremmo dire molto. Ma analizzando in profondità un passo del genere, emerge che in realtà i limiti sono enormi: dalla privacy (ogni auto connessa produce dei dati), alla sicurezza (una vettura in Rete è potenzialmente attaccabile), fino alle normative e alle strutture stradali stesse, perché una strada con segnaletiche errate potrebbe trarre in inganno i sensori.

Si è parlato anche di questo al 62esimo appuntamento annuale di Bosch con la stampa. Sulle colline di Boxberg, dove la casa tedesca testa quotidianamente sui suoi circuiti le nuove tecnologie applicate al mondo dell’automobile, i vertici dell’azienda hanno snocciolato numeri ed elencato progetti per il futuro. Un futuro che parte dai sensori. Bosch prevede di produrne un miliardo e mezzo nel corso del 2015. Ma la filosofia dell’azienda tedesca, rispetto al comparto self driving, è altamente orientata all’elettricità. Da quanto emerso a Boxberg, Bosch ritiene che auto connessa (e in futuro a guida autonoma) e auto elettrica debbano camminare insieme. Per questo la casa tedesca punterà forte sulle batterie, e sull’abbattimento dei costi di produzione. Il concetto di partenza è l’espansione del mercato delle auto ibride. Con batterie a costi accessibili per tutti (Bosch punterà a dimezzarli nei prossimi cinque anni), la tecnologia ibrida può crescere in modo importante. O almeno questa è la speranza.

La guida automatizzata aiuta la sicurezza?
Altro tema caldo a Boxberg è stato quello della sicurezza stradale. E in questo caso la guida automatizzata potrebbe essere la chiave di volta. L’anno scorso il Gruppo tedesco ha fornito per la prima volta oltre 50 milioni di sensori per i sistemi di assistenza alla guida. E in futuro sarà proprio questa la direzione prediletta. Già quest’anno Bosch inizierà la produzione di una linea di nuovi sistemi: dall’assistenza negli ingorghi e nelle manovre di scarto, al parcheggio da controllo remoto. E secondo gli ingegneri di Boxberg entro il 2020 diventerà realtà l’Highway Pilot: la guida automatizzata sulle autostrade. L’auto che ci condurrà da casello a casello senza l’intervento dell’autista. Secondo l’opinione del Dirk Hoheisel, membro del Board Bosch, si tratterà di un passo decisivo nello sviluppo: “Riusciremo così a passare dalla guida parzialmente automatizzata a quella totalmente automatizzata. Il guidatore diventerà un passeggero, aumenterà il comfort e soprattutto la sicurezza. Secondo le nostre previsioni, la maggiore automazione ridurrà significativamente il numero di sinistri, nella sola Germania di almeno un terzo”.

Internet presupposto essenziale
Per Bosch Internet è un presupposto essenziale per lo sviluppo della mobilità di domani. Grazie alla Rete avremo informazioni in tempo reale sulla situazione del traffico, su eventuali incidenti e cantieri mobili o sull’inizio di una coda dietro ad una curva. Riusciremo a trovare le colonnine di ricarica (per le auto elettriche), prenotarle e pagare i tempo reale.

Si, ma la cyber security?
Durante la conferenza stampa abbiamo chiesto a Bosch se ha intenzione di siglare partnership con aziende che si occupano di sicurezza informatica. Perché un’auto connessa, col rischio di hackeraggio, non è un bel pensiero. La casa tedesca, tuttavia, ci ha risposto che i sistemi connessi saranno slegati tra loro attraverso dei gateway, e quindi magari meccanica e mappe avranno connessioni diverse. Nessuna partnership, per ora. Bosch ci ha assicurato che numerosi suoi esperti stanno lavorando proprio su questo campo. Tuttavia, il dubbio che le major della cyber security debbano necessariamente entrare nel mondo delle auto connesse, rimane.

fonte:http://www.motori24.ilsole24ore.com/Tecnologia/2015/05/bosch-ibride-guida-autonoma.php

Poste Italiane con PosteCrowd va a caccia di startup

Ha compiuto un anno l’iniziativa lanciata da PosteItaliane nel crowdfunding, in particolare in quello di tipo reward che tramite l’iniziativa PostepayCrowd, sostiene i progetti per supportare l’imprenditoria e la creatività.
L’iniziativa è realizzata in partnership con Eppela, che ha importato in Italia questo modello di finanziamento collettivo, e Visa, e prevede un meccanismo di co-finanziamento di alcuni progetti. Continua a leggere

Opel Astra, la nuova generazione prepara il debutto

Le forme sono ancora nascoste dal camouflage, e per le prime foto ufficiali si dovrà attendere sino a giugno, ma la nuova Opel Astra che debutterà al prossimo salone di Francoforte preannuncia grandi innovazioni in fatto di design, efficienza e connettività.

Il design si ispira direttamente alla Monza Concept che Opel ha svelato nel 2013, un grande coupé che «interpreta la sportività in un corpo vettura scolpito da muscoli lunghi, nervi e tendini», spiegano i suoi autori. Un atletismo che, per l’Astra di nuova generazione, corrisponde a un’architettura inedita, la “D2”, che ha consentito una significativa riduzione di peso (da 120 sino a 200 kg, a seconda delle versioni, con la scocca alleggerita del 21%), ben apprezzabile alla guida. Continua a leggere

Cinture di sicurezza, allarme per i passeggeri posteriori

Che siano amate o odiate, le cinture di sicurezza sono senza dubbio tra i pi importanti meccanismi di sicurezza per chi si trova alla guida o all’interno di un’automobile. A otto anni dall’entrata in vigore della legge che rende obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri presenti nell’abitacolo della vettura, il Centro Studi e Documentazione Direct Line ha voluto interrogare gli automobilisti italiani sul rapporto e sull’uso di questo fondamentale dispositivo di sicurezza. Il quadro che ne emerge buono, ma non troppo.

Ad affermare chiaramente di utilizzare le cinture sempre infatti l’88% degli intervistati. Il restante 12% che manca all’appello dei diligenti, infatti, si divide tra coloro che usano la cintura qualche volta (9%), quelli che la indossano esclusivamente nei lunghi viaggi (1%) e coloro che la allacciano solo quando siedono sul sedile anteriore (2%). Analizzando i dati per fasce d’et, interessante sottolineare come il premio per i pi attenti alla sicurezza vada proprio ai guidatori pi giovani (18 – 24enni) che con il 90% registrano la percentuale pi alta di coloro che indossano sempre le cinture. Seguono a poca distanza i 35-44enni con l’89%, mentre i 25-34enni e gli over 45 finiscono all’ultimo posto entrambi con l’84%.

La ricerca di Direct Line offre, inoltre, un interessante spaccato regionale dal quale emerge la tendenza all’uso delle cinture dei cittadini di alcune delle principali citt italiane: al primo posto i veronesi, seguiti da milanesi e cagliaritani.

Quarti i bolognesi, quindi i bresciani, al sesto posto i torinesi e in coda troviamo fiorentini e romani. Ultimi i palermitani, unici residenti nel sud Italia a rientrare nella classifica. Spostando l’attenzione sui passeggeri, piccoli o grandi che siano, la situazione nazionale non delle pi rosee: dal sondaggio emerge infatti che a conoscere la normativa per il corretto trasporto dei bambini in auto e a prestare l’adeguata attenzione affinch le cinture dei pi piccoli siano allacciate nel modo giusto il 70% degli italiani. Tra coloro che ammettono di non essere informati troviamo un pentito 7% che afferma di volersi documentare e un altro 7% che dichiara invece di non conoscere la normativa e che il proprio intuito e la propria guida sono sufficienti a salvaguardare la sicurezza dei piccoli passeggeri. Un 16% si dichiara invece disinformato in quanto non ha mai trasportato bambini nella propria macchina.

Fonte: http://www.ansa.it

Assicurazioni, Stato incasser 3,8 mld da imposte su RC Auto

Lo Stato incasser nel 2014 dal pagamento delle polizze auto RC imposte per un totale di 3,8 miliardi di euro. Su ogni versamento fatto alle compagnie di assicurazione – precisa uno studio del sito specializzato Facile.it – il peso delle tasse arriva a gravare fino al 26,5%. Di queste imposte il 10,5% destinato al Servizio Sanitario Nazionale (quest’anno ricever poco pi di 1,5 miliardi di euro) mentre il 16% destinato alle Province che incasseranno dunque dalla ‘spesa’ degli automobilisti per l’assicurazione obbligatoria ben 2,3 miliardi di euro. A livello di Regioni, il maggiore contributo allo Stato arriver dalla Lombardia con circa 605 milioni euro. Seguono il Lazio con un gettito di 450 milioni e la Campania che, con i suoi premi particolarmente alti, verser allo Stato 362 milioni di euro. Tenendo conto delle aliquote applicate in ogni Provincia italiana, Facile.it ha anche stilato la graduatoria delle amministrazioni provinciali che riceveranno i contributi maggiori provenienti dall’RC auto. A dominare la classifica quella di Roma (quasi 200 milioni di euro) seguita da quella di Milano e quella di Napoli che incasseranno rispettivamente contributi per 128 e 105 milioni di euro.

Fonte: http://www.ansa.it

Auto nuova, la ricerca parte da internet

L’auto si cerca sul web. Nell’epoca di internet, secondo una ricerca condotta da AutoScout24, non poteva essere altrimenti. Sulla base dell’indagine dal titolo ‘European Walk in Study’, il 33% dei 1.431 italiani varca la soglia di un autosalone in cerca di un veicolo nuovo o usato solo dopo aver visto un annuncio online. Il 40% preferisce invece per un primo riscontro il telefono e il 27% invia un messaggio di posta elettronica.

In particolare, attraverso il web, il numero di contatti qualificati con interesse reale (‘lead’ o ‘potenziale cliente’) generati da AutoScout24 ha fatto registrare un aumento del 50% in soli 2 anni, toccando la cifra record di 930.460 al mese. In altre parole si tratta di oltre 10.000 persone al giorno che entrano direttamente in un rivenditore dopo aver visionato un veicolo sul sito, 12.400 che effettuano chiamate e oltre 8.000 che inviano un’email.

In riferimento alla ricerca di un veicolo nuovo, la percentuale di chi si reca fisicamente in una rivendita, dopo aver navigato sul web, sfiora la met del campione, il 44% per essere esatti. Soltanto il 31% contatta il dealer al telefono e il 25%, invece, preferisce l’email. Sembra che a influenzare la decisione di recarsi di persona in un concessionario sia anche il prezzo dell’auto. Gli italiani che vogliono vedere con i propri occhi l’auto nuova salgono al 58% quando il modello al quale sono interessati ha un prezzo compreso fra 10 mila e 25 mila euro, per scendere al 34% per auto ancora pi costose. A ben guardare anche sul fronte dell’usato la percentuale di chi vuole rendersi conto di persona dello stato della quattro ruote dopo aver navigato su Internet rimane alta: sono il 31% del campione, preceduti da coloro i quali, invece, si limitano ad alzare la cornetta del telefono (il 42%). Anche in questo caso la percentuale pi bassa, il 21%, si registra fra chi usa la posta elettronica per contattare i dealer.

Ma c’ di pi: dopo la prima visita di rito al concessionario, la ricerca sui siti continua con il 56% del campione che si riconnette per eventuali offerte last minute. Un approfondimento merita il mobile che non induce a spendere ma rafforza la decisione di acquisto. La connessione da dispositivi in piena mobilit rappresenta uno dei punti di forza diAutoScout24, tanto vero che il 45% del traffico proviene proprio da questi device. Anzi nel mobile le pagine di dettaglio sono aumentate del 62% rispetto all’anno scorso e il 58% dei lead proviene proprio dal mobile, con un aumento dell’83% nel 2014 rispetto al 2013.

Fonte: http://www.ansa.it

A Milano, ”considerando un uso poco intensivo della seconda auto (ad esempio 3 spostamenti a settimana per 46 settimane, per un totale di 138 spostamenti), il car sharing pu essere vantaggioso. Il costo dell’auto si aggira infatti intorno ai 2.418 euro all’anno, che comprendono 690 euro per l’accesso all’Area C e 552 per la sosta, mentre la spesa per il car sharing varia dai 538 ai 1.219 euro l’anno, senza includere i costi della sosta. Inoltre il car sharing potrebbe essere vantaggioso anche se usato come seconda macchina a tutto servizio (quindi conteggiando anche la sosta): in questo caso il costo/anno varia da 1653 a 5332 euro”. Sono le conclusioni a cui arriva uno studio commissionato dall’Unione Nazionale Consumatori-Unc che considera i costi dei vari spostamenti a Milano. “Nell’ultimo anno – dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unc – il car sharing diventato una realt sempre pi presente nelle nostre citt, rappresentando una valida alternativa di spostamento e risultando conveniente in alternativa alla seconda auto”. Il car sharing perde invece il confronto rispetto alla convenienza sull’auto principale: il costo annuo per mantenere una vettura di un milanese si aggira intorno ai 4.690 euro, ben distante dal car sharing che oscilla tra 11.270 e 13.800 euro (considerando in questo caso una formula di ‘abbonamento giornaliero’, moltiplicato per 230 giorni lavorativi). Ma se ci trovassimo a piedi in un posto e avessimo l’esigenza di arrivare dall’altra parte della citt e avessimo tre alternative: i mezzi pubblici, car sharing e taxi, cosa converrebbe di pi? “La palma del risparmio – risponde Dona – va, com’ naturale, ad autobus e metropolitana con tre euro a spostamento; al secondo posto il car sharing per il quale, senza considerare la sosta, il prezzo oscilla da 3,9 euro a 8,7 euro (meno vantaggioso se mantengo il noleggio per tutto il tempo con un costo tra 11,55 euro e 38,50 euro). Ultimo in classifica il taxi con un costo che varia tra 34,30 euro, nel caso lo si trovi libero, e 41,40 euro, in caso di chiamata alla centrale”. (ANSA)

Fonte: http://www.ansa.it